- What’s next?”– una conversazione con Bernard Proot, proprietario di Chocolatier Del Rey, Anversa (Belgio).
- Tanti producono il cioccolato, pochi un cioccolato di qualità.
- Non è solo il gusto a essere un’evoluzione, tutto è un’evoluzione.
- La bontà del prodotto è un fattore vincente, a prescindere dalle mode.
Shanghai/Monaco, 11 maggio 2022 – Con il titolo “What’s next?”, Aiways prosegue la sua serie di interviste con figure di spicco dell’industria, del commercio e della politica. L’ottavo protagonista è Bernard Proot, cioccolatiere, pasticcere e proprietario del “Chocolatier Del Rey” ad Anversa, in Belgio. Proot ha parlato con Alexander Klose, Managing Director di Aiways, di gusti e sapori e di come il successo sia frutto di un lavoro costante e scrupoloso.
Aiways What’s next? – Da sx: Alexander Klose, Managing Director di Aiways e Bernard Proot, cioccolatiere, pasticcere e proprietario del “Chocolatier Del Rey”
Sig. Proot, come resiste alla tentazione quotidiana di assaggiare il suo cioccolato, i suoi cupcake e le sue torte?
Bernard Proot: “Ahimè, non resisto alla tentazione, infatti spesso eccedo! Mangiare con moderazione mi risulta difficile, perché sono innamorato del mio lavoro e credo sia importante assaggiare ciò che si crea e inventare sempre qualcosa di nuovo. Quindi sono costretto a lasciarmi sedurre per motivi puramente professionali”.
Creare qualcosa di “nuovo” è entusiasmante: entriamo nel merito: qual è la differenza tra i processi di sviluppo del cioccolato e quello di un’automobile?
Alexander Klose: “Credo ci sia una differenza sostanziale, soprattutto in termini di tempistiche. Il processo di sviluppo di una nuova automobile richiede tempi molto lunghi. A differenza di una torta che deve essere consumata in tempi ridotti affinché risulti buona e la decorazione rimanga perfetta! Scherzi a parte, in Aiways sviluppiamo i nostri prodotti a un ritmo molto più sostenuto rispetto alla media del settore. Da questo punto di vista ci aiuta essere una start up, disporre di un team agile e offrire soluzioni focalizzate sui clienti. In alcuni casi, decidiamo di collaborare con aziende e specialisti esterni, che ci supportano a identificare le scelte più efficaci. Ciò non solo riduce i tempi di sviluppo ma migliora anche il risultato complessivo. Alla fine, comunque, parliamo di anni di lavoro, non certo di mesi o di giorni.”
Bernard Proot: “Per noi non è poi così diverso. Anche se nel nostro caso non si parla di anni, lo sviluppo di una nuova collezione richiede almeno 12 mesi di lavoro. Sarà anche difficile a credersi ma il cioccolato è un po’ come la moda: noi ragioniamo in termini di collezioni. Cosa è di tendenza? Quali sono gli ingredieneti che si abbinano meglio e come possiamo utilizzarli nel modo migliore? Quando abbiamo poi terminato di lavorare sui singoli sapori e abbiamo realizzato le composizioni, passiamo alla produzione e spedizione. Per San Valentino, solo in Giappone spediamo circa un milione di cioccolatini, in quattro container su più di 20 pallet. È senza dubbio per noi una bella sfida logistica, che richiede una meticolosa pianificazione”
Qual è il segreto del successo di Del Rey?
Bernard Proot: “Il nostro successo è legato alla qualità dei nostri prodotti. Del Rey è sinonimo di artigianalità nella produzione di praline, cioccolato e pasticcini da oltre 70 anni. Da quasi 30 anni facciamo parte di ‘Relais Dessert’, un’organizzazione che include i 100 migliori pasticceri del mondo, e il nostro team è composto da sopraffini esperti del settore. Gunther van Essche, un membro della nostra squadra di lavoro, è stato premiato con la ‘Coupe du Monde de la Patisserie’. Aggiudicarsi premi e titoli, tuttavia, non è il nostro obiettivo primario: ciò che più ci interessa è raggiungere il risultato che ci siamo prefissati: il prodotto. Ci concentriamo sempre sugli ingredienti, provando a valorizzarli al massimo, utilizzandoli nel modo più accurato possibile. Spesso questo ci porta a scoprire nuove combinazioni di sapori. Il risultato non è sempre solo qualcosa di buono ma anche qualcosa di nuovo”.
Alexander Klose: “Anche noi siamo esperti nel combinare ingredienti diversi. Ad esempio, il nostro Aiways U5 e il prossimo SUV-Coupé U6 sono realizzati sulla stessa piattaforma. Il look dei veicoli è completamente diverso ma in realtà le somiglianze ci sono. Ovviamente esistono dei limiti a ciò che i nostri ingegneri e sviluppatori possono fare: ogni modello ha una sua personalità e ha bisogno di cicli di sviluppo e coordinamento ad hoc”.
Bernard Proot: “Per noi è lo stesso, anche se godiamo senza dubbio di una maggiore libertà, perché il gusto è un’evoluzione. Ad esempio, in passato era impensabile abbinare il cioccolato a un dessert salato, mentre oggi è una cosa del tutto normale. Man mano che i gusti cambiano si aprono nuove possibilità di abbinamenti e, di conseguenza, nuove direzioni da intraprendere. Con una buona dose di fantasia e attitudine a sperimentare, partendo dagli ingredienti base, si possono scoprire nuove ricette e dar vita a prodotti dai sapori inediti”.
Come affrontate il processo creativo?
Bernard Proot: “Prove ed errori. Per quanto possa sembrare banale, bisogna sperimentare. Certo, l’esperienza aiuta e si possono escludere a priori alcuni abbinamenti, anche se, spesso, è proprio il saper osare che consente di ottenere risultati imprevedibili”.
Alexander Klose: “Quando crea qualcosa di nuovo, sta semplicemente in cucina e lo prova? Immagino che, in ogni caso, il processo creativo sia davvero entusiasmante e completamente diverso da come avviene nel nostro settore. Per noi le specifiche tecniche sono la base: ogni fase di sviluppo deve soddisfarle in modo rigoroso”.
Bernard Proot: “Mi piace ancora prendere parte allo sviluppo ed essere presente in cucina ma, anche nel nostro settore, il lavoro comincia molto prima. Per noi le ‘specifiche’ sono più vicine alla chimica. Le nuove creazioni, però, devono adattarsi a un tema o a una ricorrenza speciale. Di solito questo definisce in maniera chiara la direzione in cui possiamo muoverci. La cosa interessante è che gli abbinamenti spesso si creano fuori dalla cucina. A me, per esempio, piace raccogliere le idee durante i lunghi viaggi in auto. Più è lungo il viaggio, più mi perdo a pensare a nuovi abbinamenti e combinazioni. L’arte sta poi nel far tesoro di queste idee nel corso degli anni”.
Quali sono le tendenze nel vostro settore e come le vivete?
Alexander Klose: “La guida autonoma e i sistemi interconnessi di assistenza alla guida, che offrono vantaggi agli utenti, rappresentano per noi soluzioni da monitorare con attenzione. Io non le considero però tendenze tout cour, piuttosto attività di sviluppo a lungo termine volte a indirizzare l’industria automobilistica in una direzione completamente nuova. In Aiways, ad esempio, produciamo tutti i nostri veicoli con alimentazione completamente elettrica. Siamo inoltre impegnati e rivolti al futuro anche in tema di infotainment, connettività e assistenza alla guida. Ci consideriamo un fornitore di servizi di mobilità la cui mission è offrire soluzioni capaci di soddisfare le esigenze del cliente, assicurandogli vantaggi reali, anziché solo rispondere alle mode del momento”.
Bernard Proot: “Trovo molto interessante questo punto di vista: facciamo lo stesso in Del Rey. Le tendenze vanno e vengono ma è il prodotto che deve essere giusto. Per noi, la sostenibilità e il veganismo non sono semplici mode del momento, bensì argomenti da tenere in grande considerazione. Se un prodotto non ha un buon sapore, non importa se è vegano o no. Per noi è senza dubbio molto sfidante realizzare prodotti senza uova, zucchero e latte vaccino, è proprio questo che rende la nostra attività stimolante. Perchè, come ho detto prima, il gusto è un’evoluzione”.
Ufficio Stampa Aiways Italia – Anicecommunication