Noodp. Noydr. Dmoz…. ecco la nuova parola chiave per la vostra SEO metadescription.
Non stiamo patendo il caldo no. I più non sanno nemmeno che esista questo motore di ricerca che aiuta nel posizionamento SEO. Chi lo conosce non lo ama per via proprio di quella superficialità della maggior parte degli editor. Qualcuno lo dà per morto un giorno sì e l’altro anche ma Google se ne serve ancora. Si tratta di DMOZ – Open Directory Project, un sito che indicizza sotto forma di directory i siti internet che vengono proposti nelle diverse sezioni (con gerarchia spesso discutibile). Le regole per entrare in questo motore di ricerca sono stringenti ma chi si occupa di farle osservare e appone poi il suo punto di vista su titolo e descrizione spesso manca il bersaglio suggerendo informazioni inutili riguardo i contenuti del sito.
Fin qui nulla si può dire. Si tratta di volontari che rivedono le richieste di iscrizione, ma quando Google invece che la metadescription del vostro sito, per qualche misteriosa combinazione mostra la descrizione di DMOZ allora la musica cambia, perché una descrizione sbagliata, oppure poco d’impatto e coerente, potrebbe allontanare i click dei possibili interessati al vostro sito.
Finalmente c’è ora la possibilità di dire al bot di Google (ma anche di Yahoo/Bing) di non mostrare la descrizione di DMOZ e preferire quella della propria metadescription: serve solo mettere il meta giusto <meta name=”robots” content=”noodp, noydr” /> al posto giusto (tra i tag head della pagina).
Roberto Beltramolli