Voice First Device per le ricerche vocali SEOFai una domanda e ascolta la risposta.

Vi siete mai chiesti come il device cui avete appena fatto una domanda possa rispondervi soddisfacendo la vostra curiosità? No? La Search Engine Optimization ha un suo ruolo nella SEO per gli assistenti vocal-first, quei dispositivi in grado di utilizzare il SEO per rispondere alle ricerche vocali.

 

Circa il 20% delle ricerche sulle app mobile di Google e Android avvengono via voce. Tra i 18-29 anni oltre il 70% degli utenti usa gli assistenti vocali presenti negli smartphone. E, tenetevi forte, nel 2017 i cosiddetti “voice-first devices”, ossia i dispositivi con interfaccia vocale come i più recenti assistenti di Google Now, Amazon (Alexa), o Siri e gli AirPods di Apple e la Cortana di Windows, sono stati stimati essere 33 milioni. La SEO, Search Engine Optimization, per le ricerche vocali non è molto diversa da quella classica tuttavia il risultato è migliore se il sito è ottimizzato per rispondere alle domande degli utenti. Vediamo come è possibile fornire informazioni in una modalità che aiuti i motori di ricerca in questo compito.

Chiedi ai tuoi dispositivi voice-first

Quali sono le domande che vengono poste in una ricerca vocale? Intanto sono domande più lunghe e dunque anche le keyword tenderanno ad essere lunghe stringhe di parole chiave. Per cercare di capire quali dovrebbero essere dobbiamo pensare a quando si incontra il cliente tipo, potenziale e acquisito, e alla situazione. In una presentazione di prodotto o servizio verranno fatte determinate domande, nella fase di vendita saranno diverse, in quelle di assistenza e manutenzione altre ancora. Ogni cliente o prospect avrà le sue curiosità, ma probabilmente le domande si ripeteranno nei vari stadi della relazione di business. Utilizzare un’agenzia SEO per intervistare i vari ruoli operativi, e provare a fare una lista di domande e parole chiave, potrebbe essere molto utile.

Si potrebbe creare così una pagina con le FAQ o migliorare quella esistente. Per farlo si può introdurre, o ottimizzare, una struttura dei contenuti atta a rendere le varie sezioni più facilmente indicizzabili dai motori di ricerca. I tag H1 e H2 e i dati strutturati secondo il vocabolario di Schema.org, la comunità fondata da Google, Microsoft, Yahoo e Yandex, per definire una struttura di contenuti comune a tutte le piattaforme, sono un ottimo inizio.

I featured snippet questi sconosciuti

Cosa è un featured snippet

Featured snippet

Creando i contenuti con in mente la possibilità di rispondere in una pagina a tutte le possibile domande correlate a un certo argomento, potrebbe aprirci la strada ai cosiddetti “featured snippet”. I featured snippet appaiono all’inizio dei risultati di Google, sotto eventuali risultati a pagamento, e mettono in evidenza tutti gli argomenti che fanno da corollario alla domanda posta. Non sono a pagamento, è Google che li genera in base ai suoi algoritmi che si basano sulla bontà dei contenuti, ma strutturare la pagina per mostrarli certo può aiutare.

Le best practice del SEO

Per il resto le best practice per l’ottimizzazione in funzione SEO per desktop e mobile rimangono le stesse:

  • struttura con testi marcati da tag H1 e H2
  • stringhe di parole chiave a formare la frase e sue varianti presenti nel testo
  • meta title e meta description ottimizzate
  • ottimizzazione mobile e velocità di risposta
  • pagine dotate di certificati di sicurezza ssl

E se il SEO goes local?

E per i business locali si aggiunge la gestione di Google My Business in tutte le sue parti (e, eventualmente, dei markup strutturati con i dati della posizione geografica), un aspetto fondamentale come lo è la gestione delle interazioni con gli utenti che lasciano i loro commenti sulla vostra attività. Lo sapete che una risposta ben data può recuperare un cliente e farvi contattare da tutti quelli che considereranno la buona gestione della situazione? Le relazioni non sono sempre perfette ma rispondere in maniera accomodante e con il buon proposito di trovare una soluzione paga. Se non avete tempo, testa o anche solo voglia di gestire queste opportunità, Anicecommunication può farlo per voi. Contattateci.

Anicecommunication: agenzia SEO Torino

Le domande suggerite – e non sempre in tema del servizio Askthepublic

Roberto Beltramolli